Fastweb punta sull’intelligenza artificiale

In occasione della Milano Digital Week, Alberto Calcagno, CEO della società, ha sottolineato l’importanza dell’AI per l’azienda, evidenziando anche il ruolo centrale dello STEP FuturAbility District di Milano per aprire al maggior numero di persone le opportunità del digitale.

“STEP rappresenta per noi un’iniziativa strategica”. Alberto Calcagno, CEO di Fastweb, ha aperto con queste parole ‘Il Futuro dell’Intelligenza’, l’evento parte della Milano Digital Week durante il quale ospiti d’eccezione hanno raccontato la propria visione sul futuro dell’intelligenza artificiale, discutendo i trend e l’impatto positivo delle nuove tecnologie legate all’AI per il sistema produttivo del Paese e i cittadini. La conferenza si è tenuta in collegamento da Milano, proprio dallo STEP FuturAbility District di Piazza Adriano Olivetti 1: “Un progetto importante, che può essere sintetizzato in una frase: ‘tu sei futuro’. L’obiettivo di STEP è infatti quello di accendere la consapevolezza nella società che il futuro è nelle nostre mani e in tal senso ha l’obiettivo di far entrare nel mondo del digitale più persone possibili, indipendentemente dall’età”.

L’importanza dell’AI

STEP oggi ricopre un ruolo centrale nell’impegno di Fastweb. “La nostra società conta circa 4 milioni e mezzo di clienti ed è in costante in crescita ormai da 37 trimestri. Un dato sicuramente distintivo, così come distintivo è il fatto che continuiamo a investire in innovazione, nella convinzione che il nostro posizionamento sul mercato derivi prima di tutto dalla bontà dei prodotti che offriamo. Nel corso della nostra storia abbiamo investito circa 10 miliardi di euro, allargando così le nostre ambizioni: partendo dalla fibra, oggi investiamo sul 5G, sul data center, sul cloud, sulla cybersecurity”, ha aggiunto Calcagno sottolineando l’importanza per Fastweb anche dell’intelligenza artificiale quale leva strategica per offrire i migliori servizi ai clienti. “Essendo una società ICT, gestiamo una quantità di informazioni incredibili: siamo a tutti gli effetti una data driven company e per noi l’AI è fondamentale, rappresenta una parte integrante del nostro modello operativo che produce effetti concreti. Grazie all’intelligenza artificiale, per esempio, riusciamo a prevenire le cessazioni dei clienti identificando potenziali cause di insoddisfazione. Così facendo, in soli sei mesi siamo riusciti a ridurre il ‘churn’, cioè il tasso di abbandono dei clienti, del 10%. Non solo: siamo in grado micro-segmentare l’offerta per indirizzare soluzioni personalizzate e incrementare le vendite, il che ci ha consentito in sei mesi di raggiungere un più 10% nelle nostre campagne di upsell – ha concluso Calcagno. L’AI per noi è importante e continueremo a sviluppare use case su questo fronte per offrire sempre i migliori servizi ai clienti. Il tutto, senza dimenticare che le persone sono e rimarranno sempre al centro del nostro impegno”.


Vincenzo Virgilio

Giornalista pubblicista, laureato in Scienze Politiche, dal 2005 ha scritto per diverse testate e ha svolto attività di ufficio stampa e comunicazione nella pubblica amministrazio...

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