COVID-19: come sostenere la ripresa economica

Una panoramica e un riassunto dei primi provvedimenti adottati dal governo.

È come se fossimo nella nebbia: sappiamo che da qualche parte c’è il precipizio, ma anche alcuni sentieri che possono riportarci, più o meno agevolmente, verso casa. Il luogo è sconosciuto e riceviamo continuamente informazioni, a volte anche contraddittorie. Ne deriva la necessità di mettere a fuoco qualche punto utile per costruirsi una possibile prospettiva.

Dal un punto di vista di sostegno del sistema economico, direi che i provvedimenti possono essere inquadrati su almeno tre differenti linee: garantire la liquidità utile al mantenimento del ciclo finanziario, contribuire alla riduzione dei costi che incombono sui soggetti economici, introdurre alcune deroghe al Codice Civile in materia di società e bilanci.

Sospensione versamenti fiscali/contributivi

Una delle misure per garantire liquidità immediate alle imprese consiste nella sospensione dei versamenti fiscali e contributivi. Si intende, non tutti.

Con il Decreto-legge 8.4.2020 n. 23, in vigore dal 9 aprile 2020, sono state previste ulteriori sospensioni dei termini di effettuazione dei versamenti fiscali e contributivi nonché la proroga per l’effettuazione di alcuni adempimenti fiscali.

Le sospensioni dei versamenti sono calibrate in funzione dell’ammontare dei ricavi o compensi del periodo d’imposta 2019 e nella misura percentuale della riduzione del fatturato o dei corrispettivi nei mesi di marzo e aprile 2020 rispetto ai corrispondenti mesi del 2019.

I criteri principali si riferiscono:

ai ricavi, se inferiori a 50 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso al 9.4.2020 (in genere si tratta dell’anno 2019);

alla riduzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 33% per il mese di aprile e maggio 2020, rispetto agli stessi mesi del precedente periodo d’imposta.

La sospensione è quindi possibile per i contribuenti con ricavi sino a 50 milioni di euro, se nei mesi indicati si è verificata una riduzione di almeno il 33% rispetto all’anno 2019.

Peraltro, possono essere sospesi i versamenti per le ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente e assimilati, per le trattenute relative all’addizionale regionale e comunale (operate quali sostituto d’imposta), per l’IVA e per i versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi INAIL per l’assicurazione obbligatoria.

I versamenti sospesi potranno essere effettuati, senza applicazione di sanzioni e interessi, in un’unica soluzione entro il 30.6.2020 oppure mediante rateizzazione fino a un massimo di 5 rate mensili di pari importo, a decorrere dal mese di giugno 2020.

Si applicano le medesime logiche anche ai soggetti con ricavi superiori a 50 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso al 9 aprile 2020 (come detto, in genere si tratta dell’anno 2019) purché la riduzione sia di almeno del 50% (anziché il 33% come precedentemente illustrato).

Finanziamenti fino a 25.000 euro

Per finanziamenti pari al 25% dei ricavi o compensi del richiedente (nel limite massimo di 25.000,00 euro) viene prevista una garanzia al 100% dell’importo finanziato purché il finanziamento preveda un preammortamento di 24 mesi, una durata fino a 72 mesi e l’applicazione di un tasso di interesse predeterminato secondo specifici parametri.

In questi casi è previsto anche un iter accelerato, con automatico rilascio della garanzia senza alcuna valutazione del merito creditizio del richiedente e con la sola verifica formale del possesso dei requisiti.

Finanziamenti oltre 25.000 euro

Con il medesimo Decreto-legge 8.4.2020 n. 23 (conosciuto anche come ‘decreto liquidità’), sono state previste ulteriori misure di sostegno finanziario. La norma è rivolta a facilitare l’erogazione e aumentare l’entità di finanziamenti alle imprese da parte delle banche e degli altri intermediari finanziari. Sino al 31 dicembre 2020 sarà possibile ottenere credito mediante l’utilizzo di garanzie statali tramite SACE spa e per mezzo del Fondo centrale di garanzia per le PMI.

Da una parte sono state riproposte e ampliate alcune norme derogatorie all’ordinaria disciplina del Fondo centrale di garanzia per le PMI, dall’altra viene attribuita a SACE spa la possibilità di concedere garanzie in favore di banche, istituzioni finanziarie e altri soggetti abilitati all’esercizio del credito a fronte di finanziamenti erogati alle imprese.

Peraltro, la garanzia sarà concessa dal Fondo a titolo gratuito e senza addebito di commissioni in caso di mancato perfezionamento delle operazioni finanziarie; è stato anche elevato l’importo massimo garantito per singola impresa estendendolo da 2,5 a 5 milioni di euro. Viene anche ampliata la platea dei beneficiari che ora comprende le imprese con un numero di dipendenti fino a 499 (in precedenza erano le imprese fino a 249 dipendenti).

Viene inoltre incrementata al 90% la percentuale di copertura di garanzia diretta e al 100% quella di riassicurazione per i finanziamenti con una durata fino a 72 mesi e di ammontare non superiore all’importo maggiore tra:

il 25% del fatturato del beneficiario nel 2019;

il doppio della spesa salariale annua del beneficiario nel 2019;

il fabbisogno per costi del capitale di esercizio e per costi di investimento nei successivi 12/18 mesi.

Garanzie SACE spa

Sempre sino al 31 dicembre 2020, SACE spa potrà rilasciare garanzie per finanziamenti sotto qualsiasi forma alle imprese.

I beneficiari sono sia le PMI (ossia imprese con un numero di dipendenti non superiore a 249, con un totale di ricavi non superiore a 50 milioni di euro o un totale attivo non superiore a 43 milioni di euro), ma anche e soprattutto le grandi imprese.

Questo tipo di garanzia non è gratuita poiché lo stesso provvedimento prevede l’entità delle commissioni ed è rilasciata a condizione che il finanziamento sia di durata non superiore a 72 mesi con un preammortamento sino a 24 mesi; inoltre, l’ammontare finanziato non può essere superiore al maggiore importo tra il 25% del fatturato del richiedente nel 2019 o il doppio della spesa salariale annua del beneficiario sempre del 2019.

La garanzia è prestata con copertura decrescente in funzione del fatturato del richiedente. È infatti prevista una copertura pari al:

90% del finanziamento per le imprese con meno di 5.000 dipendenti in Italia e fatturato fino a 1,5 miliardi di euro;

l’80% del finanziamento per le imprese con più di 5.000 dipendenti in Italia e fatturato tra 1,5 e 5 miliardi di euro;

il 70% del finanziamento per le imprese con valore del fatturato superiore a 5 miliardi di euro.

Cassa integrazione

Rese disponibili le prime istruzioni INPS (circolare 28.3.2020 n. 47), le aziende hanno provveduto alle richieste dei trattamenti di integrazione salariale (CIGO, Assegno ordinario e CIG in deroga) secondo le modalità speciali previste dagli articoli da 19 a 22 del Decreto-legge 18/2020 ‘Cura Italia’.

La misura tende a sollevare le imprese dal costo del personale inattivo a causa del COVID-19 ed è prevista per un massimo di nove settimane con decorrenza dal 23 febbraio 2020 e termine al 31 agosto 2020.

È stata semplificata la procedura di informazione e consultazione sindacale: le imprese sono dispensate dall’osservanza della consueta procedura di informazione sindacale sostituita dall’informazione, consultazione ed esame congiunto da svolgersi entro tre giorni successivi a quello della comunicazione. Resta inalterata la possibilità per l’azienda di anticipare le prestazioni e di conguagliare gli importi successivamente; in via straordinaria si aggiunge la possibilità di richiedere il pagamento diretto da parte dell’INPS senza l’obbligo di documentare le difficoltà finanziarie dell’impresa.

La cassa integrazione in deroga, da istruire presso Regioni e Province autonome, è rivolta ai datori di lavoro del settore privato per i quali non trovano applicazione le tutele previste dalle vigenti disposizioni in materia di sospensione o riduzione di orario in costanza di rapporto di lavoro.

Per i datori di lavoro con dimensioni aziendali fino ai 5 dipendenti, è previsto l’esonero dagli accordi sindacali mentre per dimensioni aziendali maggiori la CIG in deroga sarà autorizzata dalle Regioni e Province autonome previo accordo con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative.

Deroghe al Codice Civile

Quanto male avrà fatto il COVID-19 al nostro sistema economico? Una rappresentazione puntuale la potremo avere solo a chiusura di questo anno contabile. Solo dopo, con i rendiconti dello Stato e con la chiusura dei bilanci 2020, avremo una precisa contezza dei danni che stiamo subendo. A questo orizzonte sono ispirate alcune norme del Decreto-legge 23/2020 di cui mi servirò per individuare qualche strumento utile, sin da subito, ad affrontare i prossimi mesi.


Roberto Ferrari

Ragioniere commercialista iscritto all'ordine dei Dottori Commercialisti di Monza e Brianza. Inizia la carriera lavorativa presso l'ufficio fornitori di una nota multinazionale giapponese. Sin dall'avvio l'accompagna il terminale a fosfori verdi del sistema informatico aziendale e nell'arco di sei anni matura una significativa esperienza. Il desiderio di...

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