Come restituire il patrimonio informativo ai decision maker

Oggi la grande sfida di imprese ed organizzazioni consiste nel dotarsi di una piattaforma informativa e gestionale durevole e flessibile, che consenta ai collaboratori di avvalersi di tutte le informazioni necessarie per prendere decisioni vincenti.

A mano a mano che la competitività dei mercati si fa più serrata e l’azienda cresce, ogni manager e imprenditore punta sulla razionalizzazione delle risorse disponibili e sull’ottimizzazione dei processi interni mediante analisi oggettive. Il punto cardine da cui partire per raggiungere questi obiettivi e assicurare il successo alla propria realtà è riappropriarsi dei dati che vengono prodotti e trascurati dall’azienda stessa, sfruttando informazioni oggi ‘sommerse’ non immediatamente accessibili.

Harvard Business Review calcola che una media del 50% dei dati aziendali non sono disponibili agli utenti per prendere decisioni. Non sorprendono, in questo contesto, i risultati di una ricerca condotta da Forbes, secondo la quale l’84% dei C-Level è preoccupato e non ha fiducia della qualità dei dati che utilizza per la Business Intelligence. In aggiunta, uno studio condotto da Accenture su 8500 imprese di 20 mercati diversi, segnala che oltre l’80% dei leader concorda sul fatto che il disaccoppiamento dell’intero stack IT rappresenti un passo fondamentale verso sistemi adattabili. Lo stesso studio conferma la necessità, per il 75% degli intervistati, di ‘abbattere’ i confini tra infrastrutture, dati, applicazioni, persone e macchine.

Nuove sfide di business

Alla base di tale spinta evolutiva risiede, infatti, la necessità di rispondere a una serie di sfide del tutto nuove. Prima su tutte, l’esigenza di raccogliere ed interconnettere enormi quantità di dati, molto diversificati nei formati e nei flussi di generazione. Le sorgenti dati, infatti, posso essere applicativi legacy, come anche impianti, sensori e altre risorse sul campo, senza dimenticare le fonti cloud esterne. Oltre a dover raccogliere dati, le imprese hanno bisogno di creare un sistema informativo che sia in grado di evolvere insieme al business e che non comporti, di fatto, dipendenze da fornitori e software che rischiano di limitare l’evoluzione della propria infrastruttura nel tempo.

Il caso: ottimizzare il processo di procurement

Andiamo ad analizzare un processo particolarmente critico, specialmente nel contesto che stiamo attraversando (basti pensare all’impatto di crisi politico-finanziarie sull’approvvigionamento di materie prime). Ci riferiamo alla gestione della catena di fornitura, divenuta sempre più complessa e rivolta ad accelerare l’innovazione di prodotto e il contenimento dei costi. Un sistema a supporto dei decision maker dovrebbe essere in grado di fornire informazioni in tempo reale sullo ‘stato di salute’ dei fornitori, siano questi potenziali o in essere. Stimando, ad esempio, la probabilità e le conseguenze economiche di un fallimento finanziario, di dispute legali o di ritardi legati a una determinata commessa, il sistema consentirebbe di valutare il rischio operativo, la rilevanza strategica ed il grado di sostituibilità delle aziende prese in esame. Raccogliendo e sfruttando i dati provenienti da PLM (distinte basi dalle quali individuare i componenti utilizzati nel prodotto finito), ERP (prodotti acquistati e spending totale su un determinato fornitore) e CRM (budget di vendita e marginalità attese) – ed incrociandoli con i dati relativi alla lavorazione dei materiali, a risorse in cloud e database online (come Information Provider, Government Database, ecc.) – si otterrebbe una mappa del rischio facilmente consultabile per valutare possibili scenari e prendere decisioni oggettive.

Paolo Maselli, Product Manager di Digital Lake

Digital Lake: la piattaforma a prova di futuro

Dall’obiettivo di dotare le imprese di un sistema informativo durevole, flessibile nel tempo e adeguato alle esigenze di oggi, nasce Digital Lake. Nel dettaglio, si tratta di una piattaforma sviluppata per raccogliere e trasformare i dati trasmessi da risorse fisiche, impianti, sensori e da qualsiasi fonte aziendale in informazioni distribuite coerentemente attraverso un ecosistema di Business App, accessibili da qualsiasi dispositivo e che vadano a immediato supporto dei processi decisionali degli utenti, siano questi operatori sul campo, manager di divisione, rappresentanti della forza vendita o qualsiasi altra risorsa aziendale. Digital Lake è completamente orientata ad abbattere i silos aziendali, disaccoppiando i sistemi che costituiscono le fonti dati dagli applicativi con cui lavorano quotidianamente i dipendenti. In questo modo si diminuisce il lead time e si crea un sistema durevole, che favorisce il cambiamento e non subisce contraccolpi in caso di sostituzione di una sorgente dati. “La possibilità di prendere ogni decisione con il supporto di Business App basate su una banca informativa, aggiornata e affidabile – il Company Trusted Data Layer – consente di sfruttare completamente ogni singolo elemento del patrimonio dati. Questo contribuisce a migliorare la produttività dei dipendenti, permettendo loro di prendere decisioni con maggiore autonomia e tempestività”, spiega Paolo Maselli, Product Manager di Digital Lake. Reperire dati e informazioni chiave nei processi decisionali, infatti, è una delle attività più dispendiose. In tal senso, secondo Forbes, gli analisti sprecano più dell’80% del tempo nel preparare e reperire i dati. Digital Lake si basa su tecnologia Open Source e Cloud Native in IBM Cloud, garanzia di massima sicurezza dei dati, estrema flessibilità e performance sempre elevate nel tempo. La piattaforma mette a disposizione una serie di App standard o personalizzabili, come anche App di terze parti, acquistabili sul marketplace e immediatamente accessibili dalla medesima dashboard. Ciascuna azienda, in base alle sue esigenze, potrà andare a sviluppare nuovi strumenti per estendere rapidamente il sistema informativo. Le applicazioni sono in grado di supportare tutti i processi aziendali: dalla gestione di progetti manifatturieri e commesse, al monitoraggio energetico, fino alla cura della relazione con tutti gli stakeholder. Il punto di accesso a Digital Lake è il portale collaborativo basato su piattaforma Liferay DXP, leader del panorama Open Source.

La sfida sociale e di Employer Branding

Alle più evidenti sfide tecnologiche e di business si aggiunge un aspetto più sottile, ma altrettanto cruciale: gestire il turnover generazionale e facilitare l’onboarding dei talenti appartenenti alle nuove generazioni. I migliori laureati, oggi, si pongono obiettivi di carriera molto veloci, e traguardi personali volti a portare un cambiamento visibile in tempi brevi: questo cambio di attitudine contrasta con la tipica organizzazione dei dati e delle informazioni dei sistemi IT esistenti. Tutti noi, in realtà, sperimentiamo un’evoluzione del nostro approccio alle decisioni, nel momento in cui sempre più spesso ci rivolgiamo quotidianamente ad applicazioni per prendere le più disparate decisioni nella vita quotidiana. La piattaforma intende prendere ispirazione proprio da questo approccio, dotando i collaboratori dei supporti decisionali a cui sono già abituati nell’esperienza da consumer. Digital Lake è frutto della collaborazione tra SMC, attiva da oltre 40 anni nel mercato ICT e partner di Liferay e IBM da oltre 10 anni, e il Prof. Giovanni Miragliotta, Co-Direttore dell’Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano. Per maggiori informazioni www.digitallake.it

Digital Lake in breve

IT al servizio del Business

• Dati aggiornati in Real-Time: decisioni tempestive e oggettive senza ricercare informazioni all’interno dei singoli applicativi.

• Open Innovation: estensione rapida del sistema informativo attraverso app personalizzate.

• Single Source of Truth: grazie a un layer di integrazione universale, dati aziendali completi e unificati, indirizzati in modo sicuro e affidabile.

Meno sprechi e più produttività

• Continuità aziendale: riutilizzo di macchinari insostituibili o integrazione di software obsoleti contenenti informazioni strategiche.

• Riduzione Time-To-Market: accelerazione del lead time grazie a strumenti affidabili che permettono di eliminare i silos.

• Monitoraggio Worldwide: overview di impianti, di vecchia e nuova generazione, e situazioni eterogenee da qualsiasi luogo e device.


A cura della redazione

Office Automation è da 38 anni il mensile di riferimento e canale di comunicazione specializzato nell'ICT e nelle soluzioni per il digitale, promotore di convegni e seminari che si rivolge a CIO e IT Manager e ai protagonisti della catena del val...

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