Acronis, l’AI a servizio degli MSP
All’Acronis TRU Security Day 2025 di Milano è andato in scena il futuro della sicurezza IT. Centrale il ruolo dell’AI, sfruttata da Acronis per potenziare la sua piattaforma di cyber resilience e aiutare i Managed Service Provider a raggiungere nuovi livelli di efficienza

Entro il 2030 triplicheranno gli investimenti delle aziende in trasformazione digitale, crescerà di 5,5 volte l’utilizzo dei robot, di 6,4 volte quello dell’AI e di 2,5 volte quello delle applicazioni SaaS. Questi i dati Canalys da cui ha preso il via Denis Cassinerio, Acronis General Manager South Emea (nella foto in alto), per tracciare le opportunità di mercato legate a digitalizzazione e Intelligenza artificiale in occasione del recente Acronis TRU Security Day 2025 organizzato a Milano.
“Ci aspetta un futuro completamente automatizzato, caratterizzato da software sempre più interattivi e un ecosistema complesso, in cui l’AI avrà un ruolo fondamentale per aumentare la produttività, rendere sicuri gli accessi e portare benefici ai clienti” afferma Cassinerio, che evidenzia anche l’imminente crescita esponenziale della capacità computazionale, necessaria per supportare il nuovo fronte applicativo. Entro il 2030 il mercato dei server crescerà, infatti, del 75%, i data center del 21% e gli endpoint del 119%. Ovviamente crescerà anche il consumo di energia, con un pesante impatto sui costi.
A questi tassi di incremento non corrisponderà, però, una crescita lineare delle risorse IT disponibili all’interno delle aziende, creando così l’urgenza di ricorrere a fornitori esterni, in particolare a Managed Service Provider, capaci di affiancarle nei loro diversi percorsi di digitalizzazione. Partner in grado di offrire soluzioni resistenti alle numerose minacce informatiche a cui oggi sono ormai esposte tutte le organizzazioni. La strategia go-to-market di Acronis passa proprio da loro, da questi fornitori di servizi, che in Europa Occidentale, secondo Canalys, cubano già un giro d’affari di circa 116,8 miliardi di dollari con una crescita del 12,7% anno su anno. In Italia la crescita è ancora più forte, pari al +15,2% anno su anno, ma il giro di affari è più ridotto rispetto ad altri Paesi, limitandosi a 6,6 miliardi di dollari. I servizi gestiti legati alla sicurezza sono quelli che contribuiscono maggiormente al fatturato complessivo, con un contributo pari al 78%.
“Inutile dire che dobbiamo crescere come Paese, altrimenti subiremo presto la competizione dall’estero. L’AI sta facendo cadere barriere, anche quella della lingua, che per gli italiani è sempre stata un grande ostacolo da superare” osserva Cassinerio, sottolineando l’interesse di Acronis a supportare la crescita degli MSP in ambito cyber resilience, aiutando questi fornitori di servizi ad approfittare di un mercato che vede incrementare progressivamente i ricavi legati alle postazioni di lavoro. Se nel 2024 i ricavi erano, infatti, di 90 dollari per postazione di lavoro, quest’anno si è già arrivati a 99 con un aumento del 10/12%.
Una piattaforma che aiuta a moltiplicare le postazioni gestite
“Oggi quasi tutti i vendor sviluppano soluzioni pensando ai clienti, pochi sono attenti alle esigenze degli MSP. Per noi i Managed Service Provider sono partner strategici, di cui capiamo a fondo le problematiche. Prima tra tutte quella della produttività, che per loro è un tema centrale” afferma Katya Ivanova, Acronis Cso, spiegano che in media oggi un tecnico riesce a gestire circa 250 postazioni/endpoint, un numero oltre il quale diventa difficile garantire supporto e servizio di qualità. “Il nostro obiettivo è permettere agli MSP di arrivare a oltre 500 postazioni gestite attraverso la nostra piattaforma Acronis Cyber Protect Cloud, che non solo integra aspetti di cybersecurity, data protection e management, ma sfrutta anche l’AI per automatizzare task semplici e ripetitivi” prosegue. Un beneficio d’efficienza che va a vantaggio anche delle realtà più piccole, con meno risorse disponibili.
In uno scenario in continua evoluzione, oggi gli MSP sono chiamati a garantire la sicurezza di architetture aziendali sempre più complesse, rispettando le normative e tenendo d’occhio i costi. “Rispetto al break and fix di un tempo, l’approccio oggi è cambiato. Tante aziende si stanno spostando verso il cloud e il tema dell’efficienza è ormai centrale, tenendo fermo il punto della sicurezza, che è ormai una necessità assoluta” afferma Oleg Shaikhatarov, Chief Product Officer di Acronis, sottolineando come in questo contesto Acronis si distingua grazie a una proposizione integrata, capace di rendere tutto molto più efficiente. “Negli anni abbiamo osservato un bisogno crescente degli MSP di disporre di un portfolio di servizi sempre più ampio e integrato. La nostra offerta è quindi evoluta, arrivando a una piattaforma di cyber resilienza piuttosto articolata, che nel 2025 andrà ad aggiungere nuovi componenti: Xdr 2.0, workflow automation, Disaster Revovery su Azure ed Edr per Linux, a loro volta aggiunti ad altri tasselli recentemente rilasciati, come Email archivig e Nutanix agentless” spiega Shaikhatarov.
La sicurezza è soprattutto un tema di business
Oggi Acronis conta nel proprio ecosistema oltre 300 partner tecnologici (tra cui, ConnectWise, StellarCyber, N-Able, ServiceNow NinjiaOne, Okta) e circa 20.000 provider a livello mondiale, di cui più di 800 in Italia. Un canale di partner che può fare leva su un’ampia offerta integrata per combattere efficacemente le minacce. Attacchi che in Italia trovano un bersaglio facile. A dirlo sono i dati raccolti dalla Threat Research Unit – TRU di Acronis: nel 2024 l’Italia si è classificata al quinto posto mondiale per numero di attacchi, dietro a Stati Uniti, Canada, Regno Unito e Germania. Il phishing è stato il metodo di attacco più sfruttato (34%), cui seguono lo sfruttamento delle vulnerabilità (19%) e l’accesso a desktop remoti (15%).
“Nell’attuale contesto delle minacce la sicurezza tradizionale non è sufficiente. Solo la sicurezza ‘avanzata’ può combattere attacchi ‘avanzati’. Occorre sapere che le violazioni sono inevitabili. Le aziende devono prepararsi. Ma va detto: in Italia del tema sicurezza si parla ancora troppo spesso solo con i tecnici, quando in realtà la sicurezza riguarda soprattutto di business” conclude Sergey Belov, Director of Information Security di Acronis.