Nutanix, non solo iperconvergenza

Il percorso del vendor fronte cloud, Kubernetes e intelligenza artificiale.

“Se dovessi riassumere il 2024 in poche parole, direi che abbiamo fatto grandi passi avanti nel realizzare la nostra visione, tanto nell’ampliarne gli orizzonti quanto nel tradurla in azioni concrete.” Così Rajiv Ramaswami (nella foto in alto), Ceo di Nutanix ha esordito in occasione di un incontro con la stampa italiana sottolineando come dopo aver iniziato pionieristicamente con l’iperconvergenza l’azienda ha negli ultimi quattro anni compiuto un passaggio ulteriore anche verso il mondo cloud – multi e ibrido.

“L’anno scorso abbiamo ampliato significativamente la nostra visione, con l’obiettivo di posizionarci come la piattaforma per le applicazioni future, non solo per quelle di oggi, ma anche per tutte quelle di domani, ovunque si trovino. Nel corso dell’ultimo anno, abbiamo avviato diversi progetti che ci stanno permettendo di compiere progressi concreti in questa direzione. Si tratta, quindi, di una vera e propria estensione della nostra visione. La nostra piattaforma rappresenta inoltre una base importante per il trasporto di carichi di lavoro mission critical.”

Dall’on premise al cloud

In termini di iperconvergenza, Ramaswami ha quindi spiegato che la proposta rimane estremamente solida mentre è stata nel contempo semplificata l’architettura, rendendola completa per tutte le necessità relative alla creazione, gestione e operatività su cloud, nonché per l’archiviazione dei dati e la gestione dei database. Inoltre, sul fronte dell’integrazione ibrida, è stata estesa a AWS e Azure, supportando diversi casi d’uso.

“La maggior parte dei nostri clienti inizia a utilizzare la nostra piattaforma inizialmente on-premise, nei rispettivi data center, per poi portarla al cloud pubblico. Un aspetto particolarmente interessante è che, di recente, abbiamo avuto diversi clienti in Europa che hanno scelto di adottarla direttamente in questo secondo ambiente. In questi casi, si parla ad esempio di migrazione dei carichi di lavoro VMware su AWS, tramite Nutanix. Successivamente, molti di queste realtà tendono a espanderne l’uso anche on-premise. Non stiamo ancora parlando di una tendenza consolidata, ma certamente si tratta di un cambiamento interessante in termini percezione del nostro utilizzo nel cloud pubblico.”

 
Tobi Knaup, general manager of cloud native di Nutanix

Il fronte Kubernetes

Un’altra grande evoluzione nella visione di Nutanix riguarda Kubernetes  e di conseguenza al parte di orchestrazione dei container. Da qui il senso dell’acquisizione di D2IQ (prima Mesosphere), specializzata proprio su questo particolare ambito. Ecco che il co-founder e oggi general manager of cloud native Tobi Knaup ha spiegato che la Nutanix Kubernetes Platform  (NKP, frutto della combinazione delle rispettive tecnologie) è studiata per essere una piattaforma centrale, gestita, per supportare tutti gli sviluppatori di un’organizzazione. “Come le piattaforme basate su macchine virtuali sono diventate la norma, lo standard in tutta l’organizzazione, pensiamo che debba esistere uno standard anche per Kubernetes, indipendentemente dal luogo in cui questo viene eseguito. Ed è per questo che abbiamo progettato NKP, una piattaforma completa e aperta, pronta per entrare in produzione in un ambiente aziendale. Ha tutto quanto necessario per lo storage, la rete, la sicurezza, l’osservabilità, la gestione delle policy.”

Parallelamente Nutanix Enterprise AI è una soluzione in grado di eseguire carichi di lavoro AI e tutto quanto li circonda, con un substrato di dati comune alla base di tutto. Di fatto è stata definita da Ramaswami come un ‘punto di inferenza’ per modelli linguistici di grandi dimensioni. Infine qualche parola sul mercato italiano dal country manager Benjamin Jolivet, 

“Come hanno spiegato Rajiv e Tobi, il 2024 è stato un anno di passaggio. Abbiamo lanciato la piattaforma NKP, che ci ha permesso di andare oltre l’iperconvergenza e di consolidare le nostre basi. Questo ci ha dato la possibilità di supportare i clienti nel loro percorso verso l’adozione dei container, o nel proseguimento del loro cammino di maturità in questo ambito. Abbiamo realizzato molto in quest’area aprendo numerosi nuovi business case. E sul tema intelligenza artificiale puntiamo sulla scalabilità e semplicità.”


Paolo Morati

Giornalista professionista, dal 1997 si occupa dell’evoluzione delle tecnologie ICT destinate al mondo delle imprese e di quei trend e sviluppi infrastrutturali e applicativi che impattano sulla trasformazione di modelli e processi di business, e sull'esperienza di utenti e clien...

Office Automation è il periodico di comunicazione, edito da Soiel International in versione cartacea e on-line, dedicato ai temi dell’ICT e delle soluzioni per il digitale.


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