Il passo delle decisioni

Il successo dell’attività aziendale dipende dalle scelte che vengono fatte internamente e dall’impatto che hanno su processi di business e risultati. Con la sua piattaforma software, Board risponde alle sfide del ‘decision making’ moderno, coniugando Business Intelligence, Corporate Performance Management e Predictive Analytics.

Introdurre innovazioni importanti nei processi operativi e di business per far fronte a mercati sempre più volatili e a una concorrenza che vede l’ingresso periodico di nuovi attori, agili e innovativi. È questa una delle sfide che le aziende hanno oggi davanti e per le quali diventa fondamentale interpretare e comprendere approfonditamente la propria attività, così da prendere le decisioni più corrette. In tale contesto si inserisce la proposta della software house elvetica Board International, operativa fin dal 1994 e con una sede italiana avviata nel 2000. L’azienda, che può contare oltre 2500 clienti con implementazioni che toccano oltre 100 diverse nazioni, fornisce una piattaforma software di decision making all-in-one, sviluppata attraverso un percorso tecnologico che fin dall’inizio è stato centrato proprio sul tema delle decisioni.

“Il decision making è un processo che va di pari passo con la digital transformation, oggi ormai un punto fermo e irrinunciabile per molte realtà. Questo perché l’innovazione tecnologica e il cambiamento dei processi decisionali impattano in modo vitale sull’organizzazione nel suo complesso”, spiega Mauro Bertoletti, Country Manager di Board Italia. “Le decisioni vanno prese e ottimizzate velocemente, con una pianificazione capace di coniugare gli obiettivi strategici di lungo termine con orizzonti temporali di medio, breve e brevissimo periodo. L’efficacia di tali processi dipende dalla qualità dei dati presenti nelle aziende e da quella delle informazioni e delle previsioni da essi ricavate, nonché dalla rapidità con cui queste arrivano sul tavolo degli stakeholder, dei manager e più in generale di tutti gli attori coinvolti nel processo decisionale. Per questo è necessaria una piattaforma che permetta di lavorare in un unico ambiente, capace di generare una visione chiara e puntuale dei fatti aziendali e della rispondenza dei risultati agli obiettivi pianificati, laddove soluzioni tradizionali e più rigide, segnate da problematiche strutturali e tecnologiche, impediscono di analizzare il passato e di pianificare e simulare gli impatti di azioni future in un unico ambiente. Con Board diamo questa possibilità, utilizzando anche algoritmi di machine learning, che presidiano la generazione automatica e veloce di forecast ottimizzati in base a quanto successo nel passato”.

Abbattere i silos

Il tema è quello dell’urgenza di abbandonare soluzioni compartimentali che lavorano su silos di dati e informazioni separati tra loro, dedicati ad aree circoscritte, e che non permettono di creare e gestire in modo unificato le decisioni fondate su una visione omogenea e completa del business aziendale. Forte del proprio approccio all-in-one, Board si è proposta di abbattere le barriere tra i silos presenti all’interno di una organizzazione, generando una visione a 360 gradi capace di garantire una ‘Single Version of the Truth’ su cui basare processi end-to-end di analisi e pianificazione strategica, economico/finanziaria e operativa. Il tutto con una piattaforma sviluppata interamente nel ‘laboratorio’ di ricerca e sviluppo interno e non per acquisizione di diverse tecnologie e soluzioni non concepite per lavorare insieme.

Il disegno è completato da una roadmap focalizzata su principi di grande avanguardia che ha portato all’aggiunta nel tempo di nuovi tasselli, compresi quelli della predictive analysis, del cognitive computing, della collaboration rispondendo a esigenze variegate e composite. “Parliamo di una piattaforma trasversale, adatta a tutti i dipartimenti aziendali, che introduce rapidità e semplicità, e intercetta quel bisogno di dinamicità richiesta da mercati che – appunto – si evolvono repentinamente e vanno quindi supportati dalle offerte tecnologiche di nuova generazione. La pianificazione integrata deve essere snella, semplice e ricettiva al cambiamento, servirsi di strumenti flessibili e condivisi tra tutti i dipartimenti, in un ambiente certificato e distribuito”, prosegue Bertoletti

 
Mauro Bertoletti, Country Manager di Board Italia

Esigenze e tecnologia

Partendo da quanto esposto finora, nel laboratorio R&D, dove avviene lo sviluppo della piattaforma Board, si lavora sui bisogni di un’ampia gamma di settori industriali, con l’obiettivo di interpretare al meglio le richieste di business e declinarle attraverso un’architettura tecnologica avanzata. “Insieme ai nostri tecnici e specialisti portiamo avanti un dialogo costante con i clienti per comprendere a fondo l’impatto e i possibili sviluppi che si possono introdurre, basandoci su risorse che si interfacciano con le nostre diverse sedi e che hanno competenze verticali variabili: dal retail – fashion & luxury, grocery o specialty retail – all’automotive e alla manifattura discreta; dal Food & Beverage al settore dei beni durevoli, dal settore bancario a quello dei professional services e dei system integrator, e così via. A ciò affianchiamo una serie di soluzioni e competenze ‘orizzontali’ che toccano non solo l’Office of Finance, ma l’intera supply chain e le operations, il sales & marketing, fino all’HR. Grazie anche alle attività di consulenza da parte delle nostre figure pre-sales e dei partner, operiamo come una sorta di collettore delle esigenze del mercato che vengono poi trasferite a chi ha in carico le attività di sviluppo”.

Queste attività di sviluppo del software puntano a fornire ai clienti una piattaforma che sia facilmente utilizzabile su qualsiasi tipo di device (inclusi gli ormai irrinunciabili dispositivi mobile) e usufruibile sia on-premise che nel cloud, integrando nel contempo un toolkit che consenta di costruire applicazioni di analisi, simulazione e pianificazione a misura delle esigenze dei singoli clienti, grazie a un ambiente visuale e interattivo. Questo ambiente è comprensivo degli strumenti utili a creare e aggiornare i database, analizzare e presentare i dati e modellare i processi avendo a disposizione una visualizzazione unica e una condivisione dei metadati – con database multidimensionali fisici e logici – e metriche in relazione a clienti, mercati e prodotti sui diversi componenti. Il tutto basandosi su HBMP (Hybrid Bitwise Memory Pattern), una tecnologia proprietaria Board di gestione dei dati in-memory finalizzata a massimizzare le prestazioni, nonché a garantire caratteristiche di affidabilità, flessibilità e scalabilità per progetti che possono coinvolgere anche migliaia di utenti e grandi quantità di dati, nell’ordine dei diversi Terabyte. In tal senso, tra le caratteristiche della piattaforma, c’è la condivisione dei carichi di lavoro del server su un numero di nodi che, dichiara la società, può essere illimitato. Insieme a questo, troviamo anche un ampio ventaglio di connettori specializzati per l’accesso ai dati che possono risiedere in applicazioni Erp, Crm, o in database relazionali e data warehouse.

“Esistono realtà che si affidano alla nostra piattaforma come acceleratore di business, riuscendo a personalizzarla in modo semplice e veloce, ed eliminando la rigidità di un approccio a moduli dipartimentali. I tempi per essere ‘live’ con il progetto dipendono chiaramente dal tipo di processo da implementare: se parliamo di un progetto di Business Intelligence, avremo tempi più ridotti, perché sarà sufficiente acquisire i dati residenti in azienda e gestire la parte di visualizzazione. Se invece ci riferiamo al Performance Management, si avranno tempistiche più lunghe perché, pur essendoci meno utenti coinvolti, sono progetti caratterizzati da una maggiore complessità e una interazione tra varie figure, con workflow e cicli di approvazione da strutturare, eseguire e completare. L’agilità del toolkit e la possibilità di operare in modalità self-service permettono inoltre di calcolare il Total Cost of Ownership (Tco, costo totale di proprietà) e di raggiungere il ritorno degli investimenti più rapidamente rispetto ad altre proposte sul mercato. Senza dimenticare – prosegue Bertoletti – che offriamo una soluzione capace di mantenere una solida governance, una sicurezza multilivello granulare e una piena e totale scalabilità verso l’alto e il basso”.

 
Mauro Bertoletti, Country Manager di Board Italia

Più attori in gioco

Quando si parla di tecnologia è spontaneo pensare che il primo interlocutore di riferimento sia il dipartimento IT di un’azienda. In realtà la digital transformation si sta distinguendo come un processo che può e deve tenere conto di tutti gli attori che guidano un’organizzazione. “Quando parliamo di decision making e di piattaforme a suo supporto, ci troviamo di fronte a Ceo, Cfo, responsabili Risorse Umane, responsabili vendite, e altri top manager, tutte figure che operano in modo pervasivo all’interno delle diverse realtà aziendali, oltre naturalmente al Cio che deve oggi essere allineato più che mai alle esigenze di business, ma che talvolta può entrare in gioco solo in un secondo momento. Il suo ruolo resta comunque preminente per permettere di individuare le diverse fonti dati di un’azienda, interfacciarsi con esse e promuovere all’interno della propria organizzazione quelle innovazioni fondamentali, come il cloud computing che nei fatti sgrava l’IT del peso della gestione infrastrutturale”, sottolinea Bertoletti.

A questo proposito, Board include oggi due modelli di utilizzo, avendo abbandonato di recente quello on premise puro: rental e cloud, comprensivo anche di modello pay-per-use e supportato in termini di infrastruttura da Microsoft Azure, presente con 50 data center in molteplici aree geografiche nel mondo. “Il passaggio definitivo al cloud è stato decisivo per noi e i nostri clienti, considerato che in Italia, fino all’anno scorso, eravamo quasi totalmente al lavoro con utenti on premise, pur avendo comunque lanciato l’offerta nella ‘nuvola’ da qualche anno, già ben avviata in aree come Stati Uniti e Regno Unito. Sul cloud oggi sono più ricettivi i grandi clienti mentre quelli medi vanno ancora accompagnati gradualmente, preferendo di fatto la forma rental. Detto questo, abbiamo anche quelle competenze interne che possono fare la differenza su determinati settori, forniamo un insieme di professional services dedicati, e oltre ad andare direttamente sulle realtà che ne fanno richiesta ci appoggiamo fortemente ai partner di canale e ai system integrator, sui quali stiamo ulteriormente espandendo le collaborazioni. Un passo indispensabile – questo – per operare con successo non solo sul middle market, dove abbiamo in Italia già un migliaio di clienti, ma anche su quello large. E che sta già dando risultati”, rivela Bertoletti, citando infine alcune realtà nazionali ed internazionali, appartenenti a svariati settori, che usano compiutamente la piattaforma, tra cui: Nestlé, Pepsi Bottling Ventures, BASF, Sony, Marks & Spencer, CNH Industrial, OTB, Conad e Banco Popolare.


Paolo Morati

Giornalista professionista, dal 1997 si occupa dell’evoluzione delle tecnologie ICT destinate al mondo delle imprese e di quei trend e sviluppi infrastrutturali e applicativi che impattano sulla trasformazione di modelli e processi di business, e sull'esperienza di utenti e clien...

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