Dell Technologies Forum 2024, il futuro è adesso
Il Dell Technologies Forum – AI Edition, tenuto di recente a Milano, ha messo al centro la rivoluzione tecnologica innescata dall’AI e il ruolo della Dell AI Factory per velocizzare i diversi percorsi evolutivi delle aziende.
Il mondo della tecnologia sta vivendo uno dei suoi momenti più straordinari. Siamo passati dall’approccio computazionale a quello cognitivo per approdare ormai definitivamente nell’era dell’intelligenza artificiale: un contesto in rapida evoluzione, in cui Dell Technologies invita tutte le aziende a reimmaginare la propria organizzazione, sfruttando la potenza di questa ‘iperintelligenza’. L’invito arriva direttamente da Michael Dell, presidente e ceo di Dell Technologies, ed è stato rivolto alla platea di clienti e partner di canale presenti al recente Dell Technologies Forum 2024 – AI Edition di Milano. “Agite rapidamente, sfruttando le nostre tecnologie innovative per accelerare scoperte e sviluppi scientifici, trasformando il vostro business e l’intera società” esorta Dell. Anche se questo può sembrare l’inizio di una nuova era, in realtà si tratta solo del passo successivo in un percorso intrapreso già da molto tempo. “Quest’anno Dell Technologies celebra il suo 40° anniversario ed è pronta ad affrontare un nuovo capitolo, forte della sua storia. Le soluzioni che offriamo spaziano dal cloud al data center per arrivare fino all’edge e sono supportate da una supply chain avanzata, resiliente e globale, oltre che da una rete globale di servizi e assistenza dedicata” sottolinea il ceo.
Il messaggio centrale lanciato dal suo video messaggio è chiaro: oggi l’intelligenza artificiale rappresenta una forza trasformativa potente e la nuova ‘Dell AI Factory’, sviluppata in logica di ecosistemi aperti, è pronta ad aiutare le aziende in questa evoluzione, trasformando i dati in informazioni approfondite, in grado di garantire enormi vantaggi competitivi. “Reinventarsi non è certo facile e può sembrare rischioso -, ha dichiarato Dell -, ma non cambiare è un rischio ancora più grande”. E Dell Technologies ha tutto ciò che serve per affiancare le aziende in ogni fase del processo: dalla formazione all’implementazione fino all’inferenza.
I principi chiave della Dell AI Factory
“Next is now” è il mantra dell’evento. L’intelligenza artificiale e la GenAI sono motori che oggi stanno già aiutando le organizzazioni a guadagnare posizioni sul mercato, ridisegnando lo scenario generale. Adrian McDonald, president EMEA di Dell Technologies (nella foto in alto) ha condiviso dal palco alcuni esempi straordinari: con l’AI è possibile programmare 20 volte più velocemente, i sistemi di trading finanziario possono operare in modo autonomo accelerando attività e operazioni, le malattie possono essere curate con maggiore efficacia e i servizi ai cittadini possono essere più mirati. Il tutto con risparmi importanti, compresi tra il 10 e il 20% sulle spese totali.
“La GenAI è in grado di cambiare il modo in cui lavoriamo e quello in cui competiamo sui mercati globali – afferma McDonald -. L’intelligenza artificiale è una rivoluzione che offre enormi vantaggi economici, risparmi sui costi e nuove opportunità”. E Dell, che da 40 anni aiuta il progresso umano ‘democratizzando’ la tecnologia, oggi è pronta ad accelerare anche l’adozione di questa tecnologia con un’offerta che fa leva su cinque principi chiave. Innanzitutto, riconoscendo che i dati sono il vero differenziatore. “Una risorsa fondamentale che oggi viene creata per la maggior parte all’edge e on-prem” chiarisce McDonald. Secondo principio: occorre portare l’AI ai dati e non il contrario. “L’AI deve essere progettata per operare nel luogo in cui i dati risiedono, garantendo così performance ottimali e la riduzione di latenza e costi”. Terzo principio: occorre dimensionare correttamente l’IT. “Non esiste, infatti, una soluzione ‘one-size-fits-all’ per la Gen AI. Ogni azienda deve disporre di un’infrastruttura calata sulle proprie esigenze specifiche”. Quarto principio, il futuro è open e modulare. “Le soluzioni AI devono essere costruite su piattaforme aperte e modulari per facilitarne l’integrazione e l’adattamento alle necessità aziendali”. Ultimo principio, occorre appoggiarsi a un ecosistema aperto. “Il successo dell’AI dipende dalla collaborazione aperta con un’ampia rete di partner tecnologici” spiega McDonald, che elenca i numerosi partner di Dell: Intel, Nvidia, Microsoft, AMD, Broadcom, Cloudera, e molti altri. Completano questi cinque principi l’attenzione costante a sostenibilità e sicurezza, ingegnerizzate in tutto ciò che Dell mette a disposizione del mercato.
Dai dati agli use case passando da infrastruttura e servizi
L’obiettivo della Dell AI Factory è offrire alle aziende il percorso più veloce per passare dall’idea all’implementazione dei propri progetti AI. Un percorso che dai dati arriva ai diversi use case, passando da infrastruttura, ecosistema aperto e servizi.
Tra gli use case reali della Dell AI Factory, McDonald ha illustrato quelli relativi a Content Creation, Code Generation, Digital Assistant, Digital Twin e Computer Vision. “I benefici dati dall’utilizzo della Gen AI nelle diverse funzioni aziendali sono enormi. Nei Customer Service & Contact Center la riduzione dei tempi di processo va dal 20 al 25%; nei reparti di Sales & Marketing la diminuzione del tempo dedicato alla creazione di contenuti va dal 30 al 50%; nello sviluppo del software la riduzione del tempo impiegato in attività di coding è ridotto del 15%; mentre nel back office l’automazione dei task di confronto documentale ha tagliato i tempi necessari dal 20 al 50%” ha spiegato McDonald, passando in rassegna tutto quello che la Dell Ai Factory mette a disposizione in ambito infrastruttura. Per quanto riguarda l’AI storage: i PowerScale F910. Sul fronte AI compute: i PowerEdge XE9680; mentre lato AI networking: i Dell PowerSwitch. A questi si aggiungono i nuovi Dell AI pc con Copilot Plus e Dell Apex, portafoglio as-a-service semplificato e multicloud.
AI tra sfide e opportunità
Frediano Lorenzin, country field cto di Dell Technologies Italia, ha chiuso la plenaria con una riflessione sulle sfide e le opportunità che l’AI comporta per le aziende italiane. L’anno scorso, dallo stesso palco, Lorenzin aveva parlato di come l’AI avrebbe cambiato la vita delle persone. Oggi l’AI è diventata uno strumento alla portata di tutte le organizzazioni e non è più una tecnologia di nicchia.
Il suo impatto economico stimato è di 13 trilioni di dollari entro il 2030. Un valore che dimostra come l’AI rappresenti una forza trainante, pronta a cambiare mercati e modo di competere. A darne sostanza sono i risultati di uno studio condotto lo scorso febbraio, il Dell Technologies Innovation Catalyst, che Lorenzini ha presentato con alcuni interessanti spunti di riflessione. Condotto in 40 Paesi su 6.600 responsabili IT e decisori di business, l’indagine ha evidenziato come il 57% delle aziende si trovi oggi in uno stage da inziale a intermedio per quanto riguarda l’implementazione dell’AI. “Un’adozione che, però, non è priva di sfide: la carenza di competenze, le difficoltà legate alla gestione dei dati e le normative sono questioni cruciali. In particolare, in Italia il 71% degli intervistati ritiene che le competenze necessarie per affrontare la trasformazione digitale non siano ancora state sviluppate” afferma Lorenzin, spiegando l’importanza di un approccio people-first nei progetti AI, un approccio che mette i dipendenti al centro dei processi d’innovazione. “Un anno fa in molti erano convinti che l’AI avrebbe ridotto i posti di lavoro. Oggi la maggior parte delle aziende italiane, l’82%, crede che l’AI non sostituirà gli esseri umani, ma aiuterà ad amplificare le loro capacità”. La ricerca evidenzia, però, anche preoccupazioni riguardo al digital divide e alla concentrazione del potere dell’AI in poche mani, sollevando la necessità di normative adeguate per bilanciare il mercato e garantire la giustizia sociale. A questo si aggiunge la necessità non solo di intervenire sulla qualità dei dati, ma anche di garantire una corretta gestione del loro ciclo di vita.