5 modi in cui già oggi i robot influiscono sulla nostra vita

Presto arriveranno i robot di quartiere che potremo incontrare per strada. Le prime sperimentazioni in atto negli USA.

Amici del canale, cosa ne sapete di robot? Li avete visti al cinema? Oppure pensate che stiano solo nelle fabbriche robotizzate dei grandi costruttori di autoveicoli? È vero, sono lì, ma vi avverto: dall’addestramento dei medici all’ispezione delle fognature, sempre più posti di lavoro andranno ai robot. Attenzione: non stiamo parlando di robot da milioni di euro, bensì di robot ‘di quartiere’, di quelli che potremo incontrare per strada, che avranno un effetto sulla nostra vita quotidiana e con cui potremo, prima o poi, intrattenere un’interazione continuativa.

Tanti utilizzi diversi

Ecco alcuni rapidi esempi legati all’utilizzo dei robot:

Formazione dei medici: i pazienti robot vengono utilizzati in alcuni ospedali per aiutare gli studenti di medicina a praticare diagnosi e terapie. Alcuni sono umanoidi, altri sono versioni robotiche di organi.

Addestramento della polizia: potreste aver visto film che mostrano ritagli di cartone di criminali e cittadini utilizzati nell’allenamento dal vivo. Un’azienda chiamata Marathon Targets propone robot blindati che possono rotolare e sparare.

Ispezione delle fognature: si dice che gli immigrati e i robot ci ‘ruberanno i posti di lavoro’. Certamente non è mia intenzione lamentarmi se qualcuno al posto mio raccoglie pomodori sotto il sole cocente. Analogamente, anche l’ispezione delle fognature non è un lavoro particolarmente ambito. In prospettiva, le aziende che operano nel settore dei servizi igienico-sanitari potranno utilizzare robot per ispezionare le condutture fognarie, evitando così il pericoloso e sgradevole accesso agli operai i quali dovranno andarvi solo in presenza di un problema che il robot non sia stato in grado di identificare o risolvere.

Lavoro pericoloso: dagli incidenti nucleari alla ricerca e soccorso, i robot stanno andando nei posti meno sicuri per gli umani, aiutando a identificare i problemi.

Portare cibo: Starship Technologies è una delle aziende che utilizzano robot autonomi a ruote per fornire generi alimentari e altro ancora. In America si possono incontrare mentre ‘camminano’ lungo un marciapiede.

Quindi i robot ci porteranno il cibo?

Il robot di Starship in azione

Non vorrei che questo articolo si limitasse a dare esempi, senza alcun approfondimento. Vediamone almeno uno. Visto che per noi italiani, la priorità è la tavola, scegliamo quello più divertente tra questi, ovvero la consegna del cibo. 

In generale, non possiamo più dubitare del fatto che la consegna di materiale ‘all’ultimo miglio’ sarà ad appannaggio dei robot. Lo scorso anno, Starship Technologies, una società specializzata nella robotica creata nel 2014 dai co-fondatori di Skype Ahti Heinla e Janus Friis, ha annunciato che i suoi robot inizieranno a fornire viveri alle camerate della George Mason University nel Maryland. I rover elettrici di Starship viaggiano su marciapiedi a una velocità pedonale (fino a 6 km/h), possono essere controllati a distanza se il funzionamento autonomo fallisce e sono pensati per consegne locali a corto raggio. I robot di Starship sono dotati di una suite di sensori che include telecamere, GPS e unità di misurazione inerziale, ma nessun Lidar (dall’inglese Laser Imaging Detection and Ranging, una tecnica di telerilevamento che permette di determinare la distanza di una superficie utilizzando un impulso laser. Come per il radar, che utilizza onde radio, la distanza dell’oggetto è determinata misurando il tempo trascorso fra l’emissione dell’impulso e la ricezione del segnale retrodiffuso). Inoltre, questo robot avrà microfoni e altoparlanti per comunicare con gli umani che incontrerà. Starship Technologies ha lanciato servizi pilota nel 2016 (l’ordinazione di cibo online a Tallinn in Estonia) e servizi commerciali a partire dal 2017. Nel 2017, Dominos ha infatti avviato una partnership con Starship Technologies per utilizzare i questi robot come dispositivi di consegna personali. E ora si parte in grande con il progetto della Mason University. Subito dopo gli annunci di Starship, Amazon, l’azienda forse più attenta al mondo alle mosse della concorrenza, ha presentato il proprio robot rotabile di nome Scout. Sei di loro sono stati impiegati in un test nello Stato di Washington. Come accade spesso quando si testa un robot, gli Scout saranno affiancati da un accompagnatore umano, funzioneranno dal lunedì al venerdì durante le ore diurne e resteranno sui marciapiedi. Lo Scout cammina a ritmo umano ed è abbastanza grande da ospitare pacchi anche di medie dimensioni. Il robot di Amazon è senza dubbio una meraviglia tecnologica, ma la cosa sorprendente è che Amazon non sia arrivata per prima in questo mercato. Amazon è infatti entrata nella robotica già nel 2012 con l’acquisizione di Kiva. Questa è però la prima implementazione di robot terrestri di Amazon, ed è ancora piccola, mentre Starship Technologies sembra essere più avanti con 100.000 chilometri percorsi dai loro robot in tutto il mondo. Come detto, Starship inizierà a fornire cibo alle camerate della Mason University, dove 40.000 studenti e docenti utilizzeranno un’app per ordinare cibo e bevande da posti come Blaze Pizza e Dunkin’. Tralasciando per un attimo lo stato allarmante dei campus americani (studenti e docenti sono davvero così impegnati da non trovare il tempo di andare a prendersi qualcosa da mangiare?), e a parte gli scherzi, questa sembra davvero una grande iniziativa. Si tratta infatti di una implementazione di consegna autonoma in un enorme laboratorio calato nel mondo reale. Il servizio on-demand avrà un costo di 1,99 dollari per consegna e Starship ha implementato 25 robot al momento del lancio, rendendo questo il più grande progetto di distribuzione alimentare autonoma (nessun accompagnatore, nessuno che tenga per mano i robot) di sempre.

Un mercato molto interessante

È un segno di quanto velocemente stia progredendo questo mercato e anche un indicatore del fatto che la consegna autonoma sia più adatta ad alcuni ambienti rispetto ad altri. Un campus universitario è l’ideale per la consegna. È un posto noto e prevedibile, i residenti sono raggruppati insieme, è relativamente piccolo da consentire ai tecnici di assistenza di raggiungere i robot sul campo in pochi minuti, ed è un ambiente controllato da videocamere, il che riduce la probabilità di atti di vandalismo. La maggior parte dei progetti di consegna autonomi si scontreranno invece con l’imprevedibilità: buche stradali, atti vandalici, reazioni da parte dei pedoni, problemi che possono essere mitigati in ambienti altamente pianificati, frequentati da persone giovani ed esperte di tecnologia come i campus universitari.

Anche l’ostacolo dei regolamenti locali (l’altro principale ostacolo all’attuazione di progetti di consegna robotizzata) è più facile da affrontare in questo caso. Laddove i comuni hanno regolamentato i robot di terra, in genere lo hanno fatto dopo esperienze negative, cercando di limitare il modo in cui questi automi possono essere utilizzati, come a San Francisco. La maggior parte delle comunità, però, non ha ancora messo in atto regolamenti, il che significa che le implementazioni da parte delle aziende che investiranno nel settore richiederanno campagne di lobbying, preparazione e comunicazione per prevenire azioni intempestive da parte di politici e comitati locali.

Convincere gli utenti

Starship sta comunque informando il pubblico e conquistando la fiducia dei consumatori una implementazione dopo l’altra. Gli amministratori del college desiderosi di aiutare la propria scuola a distinguersi come pioniere sono stati i loro primi facili obiettivi. E gli studenti entusiasti hanno a loro volta genitori e amici, il che rende questo progetto potenzialmente una grande fonte di pubblicità. È facile pensare che migliaia di ventenni diffonderanno la loro esperienza sui robot di campus durante le vacanze. Amazon è però un player formidabile in qualsiasi arena scelga di giocare ed è abituata a vincere. Questo sta creando uno scontro interessante. Sembra facile ipotizzare che, molto presto, la consegna autonoma diventerà disponibile per negozi di beni di consumo, catene di ristoranti e persino servizi per la famiglia tramite startup di robot-as-a-service.

In conclusione

In conclusione, il futuro del robot è ora o comunque tra poco. Saluta il tuo amichevole robot di quartiere la prossima volta che ne vedi uno. E tu hai un’idea di come usare i robot per il tuo business? E se non usi i robot o altre tecnologie all’avanguardia, allora come stai innovando? Ne vogliamo parlare?


Primo Bonacina

Bergamasco di nascita e milanese per professione, Primo Bonacina si occupa d’informatica dal 1980, primo in ordine di laurea tra gli studenti (1984) della neocostituita Facoltà di Informatica di Milano. Dal 1984 ha operato con ruoli di responsabilità crescente per aziende multinazionali dell'IT. Le più note: Olivetti, 3Com (ora HPE), Magirus/Tech Dat...

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